Notule
(A cura di LORENZO L. BORGIA &
ROBERTO COLONNA)
NOTE E NOTIZIE - Anno XVII – 10 ottobre
2020.
Testi
pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di
Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie
o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione
“note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati
fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il
cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: BREVI
INFORMAZIONI]
Premio Nobel per la Chimica a Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna
per la scoperta delle forbici genetiche CRISPR/Cas9. Il metodo di ingegneria genetica CRISPR/Cas9
costituisce uno strumento nuovo di modificazione genica più semplice, preciso,
economico e potente delle tecnologie precedenti e che, nel 2012 quando è stato
messo a punto, ci ha visto facili profeti nel prevedere l’assegnazione del
massimo riconoscimento scientifico alle ricercatrici che lo hanno realizzato. L’uso
nella terapia delle malattie oncologiche, genetiche e neurodegenerative si
spera possa dare risultati di gran lunga superiori a quelli già finora
registrati.
CRISPR (Clustered
Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats) è il nome attribuito a una
famiglia di segmenti di DNA contenenti brevi sequenze ripetute palindrome, di
origine fagica o plasmidica, raggruppate e separate mediante intervalli regolari;
tali sequenze si rinvengono in batteri e archei (archeobatteri). Le CRISPR in
passato erano dette SRSR (Short Regularly Spaced Repeats) e
costituiscono una forma di immunità acquisita dei procarioti, in quanto
originati da virus batterici (detti anche batteriofagi o fagi). In pratica, il
DNA batterico mediante le CRISPR è in grado di riconoscere e distruggere un
genoma virale simile a quello che ha indotto la formazione delle CRISPR. Le
CRISPR sono alla base del sistema CRISPR/Cas importante nell’immunità acquisita
di batteri e altri procarioti; la versione CRISPR/Cas9 è stata isolata e
impiegata da Charpentier e Doudna che ne hanno fatto uno strumento di
ingegneria genetica tanto straordinario da essere diventato ormai indispensabile.
[BM&L-Italia news, mercoledì 7
ottobre 2020].
Aumentata mortalità di adulti depressi trattati con l’aggiunta di antipsicotici. Ricercatori della Rutgers University e colleghi
della Columbia University hanno rilevato un aumentato rischio di mortalità
negli adulti affetti da depressione che siano trattati con l’aggiunta di uno
dei nuovi farmaci antipsicotici al trattamento antidepressivo, rispetto a un
gruppo di controllo che ha avviato l’augmentation con un secondo farmaco
antidepressivo. L’incremento del rischio di mortalità è stato stimato del 45%,
ossia la morte di una persona ogni 265 che aggiungano per un anno il secondo
psicofarmaco all’antidepressivo. [Cfr. Tobias Gehrard et al., PLoS ONE 15
(9): e0239206, Sept. 30, 2020].
La prostituzione ignorata delle adolescenti di famiglie istruite e benestanti:
cosa accade in Italia? Deve far
riflettere la pubblicazione su un quotidiano di un’inchiesta che rivela la
diffusione capillare in Italia della pratica di usare la webcam e vendere
via web proprie immagini e video erotici e pornografici da parte di
ragazze di 14-18 anni, figlie di genitori divorziati, separati o con più partner,
ma generalmente in condizioni economiche più che soddisfacenti. Nel resoconto
giornalistico si intervistava una ragazza diciottenne di una grande città
italiana che aveva cominciato a prostituirsi in questo modo a quindici anni, e
riferiva di conoscere centinaia di ragazze del suo quartiere che esercitavano lo
stesso tipo di attività e diceva che, quando ha cambiato residenza, ha trovato
la stessa diffusione. Dopo lo scambio mediatico, se il ragazzo non è sgradito, avvengono
incontri reali con rapporti sessuali a pagamento.
Lei, come
molte sue amiche, ha sempre compiuto pratiche sessuali con coetanei nei bagni
della scuola, secondo un tariffario che andava dai 10 ai 30 euro, e raccontava
che alle feste scolastiche all’aperto, sulle spiagge e nelle discoteche, la
massima parte dei rapporti sessuali sono a pagamento. Per inciso: i ragazzi che
frequentano quelle scuole con compagne che si prostituiscono regolarmente
vengono in effetti formati come “clienti delle prostitute”. Imparano per
esperienza che usare a pagamento il corpo di una donna è una pratica lecita e
comune, sulla quale non occorre interrogarsi più di tanto, come se fosse un
costume ormai accettato.
La ragazza
intervistata riferiva poi che, come molte compagne di scuola, va spesso con dei
trentenni, perché pagano meglio. Ora, conseguita la maturità, cambierà città e
andrà alla Bocconi, puntando a diventare una manager di successo senza lasciare
l’attività di prostituzione, che spera di poter esercitare con grandi proventi tra
i ricchi, secondo il modello delle ragazze “ricche e famose”, in passato
accostate all’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi.
Uno di noi
ha avuto occasione di discutere di questo argomento con delle studentesse
solidali con la ragazza intervistata, e ha provato a chiedere sulla base di
quale visione dell’uomo e del mondo giustificassero queste condotte. In
risposta ha ottenuto solo quesiti relativi a “cosa lui vedesse che non gli
piaceva”. A queste domande si è provato a rispondere.
In questi
casi gli argomenti morali non possono essere proposti senza il rischio di ricevere
un rifiuto derisorio, spesso appreso da uno o entrambi i genitori: chi è al passo
coi tempi professa la religione del “tutto è lecito fra consenzienti”. Allora
si prova con un argomento logico: se tutti si prostituissero per guadagnarsi da
vivere scomparirebbero le industrie, le aziende, il commercio, i servizi, l’artigianato
e l’arte; in altre parole, si distruggerebbe la civiltà. È così difficile
capirlo? Anche chi abbia totale ignoranza del fondamento morale della cultura
di tutte le civiltà a partire dall’antica Grecia e disprezzi le ragioni dei
popoli che si riconoscono nell’insegnamento biblico, non può non rendersi conto
che sostituire il lavoro con la monetizzazione di quel piacere che la natura ha
sviluppato per conservare la specie attraverso l’attività riproduttiva,
costituisce un danno per la società.
Naturalmente
una tale argomentazione serviva a rendere l’idea del perché la prostituzione
– per dirla con Socrate – è un male: è un male in quanto si sostituisce
a un bene costituito dalla produzione di merci e servizi. Le ragazze non
hanno inteso la dimostrazione di una delle ragioni oggettive che motivano il giudizio
negativo sul valore della prostituzione dall’antichità classica a
oggi, e hanno ritenuto che le affermazioni rivolte loro costituissero una
preoccupazione circa la possibilità di un danno materiale derivante da una pratica
eccessivamente estesa. Sicché, una di loro ha esclamato con l’approvazione delle
compagne: “Ma non credo che queste ragazze si vogliano mettere in concorrenza
con la FIAT!”.
Per loro male
è solo l’atto che arreca un danno patrimoniale o fisico nel momento in cui l’azione
dannosa si concretizza.
Si è chiesto
loro se ritengono che si possa concedere abitualmente il proprio corpo allo
sfogo di uomini che concepiscono i rapporti sessuali slegati dai sentimenti
come bisogni da soddisfare a pagamento, senza essere influenzate nel modo di
concepire sé stesse e di rapportarsi agli altri.
Le
risposte non danno adito a dubbi: queste studentesse ritengono che il corpo sia
un oggetto che si possa trattare come ci pare, e anche sottoporlo a regimi di
attività in contrasto con la fisiologia naturale, senza che questo determini
modificazioni nell’assetto funzionale cerebrale con conseguenze sul modo di
pensare. Ossia, il contrario di quanto le neuroscienze continuano a dimostrare
e la saggezza umana aveva intuito fin dall’antichità più remota.
In chiave
antropologica, prescindendo dai valori attribuiti da filosofie e religioni, si
può dire che astinenze sessuali e digiuni sono stati praticati fin dall’antichità
in quanto producono sulla mente e sull’ideazione effetti evidenti. Assumere uno
stile di vita che coltiva lo stato di propensione all’incontro erotico separato
da sentimenti di coppia, influisce sull’atteggiamento psicologico e
comportamentale in un modo caratteristico, che è stato studiato in psicologia e
spesso risulta evidente all’osservatore sociale come perdita della differenza fra
l’approccio che si ha con le persone intime e il modo di rapportarsi agli
estranei. Se la ragazza non controlla consapevolmente lo stile comportamentale,
la cattiva distanza che si determina nei rapporti con l’altro sesso facilita la
mancanza di rispetto.
Nell’antichità
classica la rispettabilità di una donna della polis era rimarcata in
molti modi e forme, dall’assoluta distanza fra la sua rappresentazione sociale
e quella delle cinque classi di prostitute, che andavano dalle pornai alle
etere (v. in Note e Notizie 03-10-20 Metis alle origini del concetto
di intelligenza), alle quali era fatto obbligo di indossare riconoscibili vesti
fiorate e non era consentito entrare nei templi, allo stile di vita con priorità
assoluta per le virtù domestiche e politiche. Il valore assoluto della
verginità delle giovani e della fedeltà delle donne sposate nella Grecia
classica contribuisce a costituire un modello forte di donna che influenza
profondamente la psicologia collettiva e viene adottato nel mondo romano, nel
quale il dominio di sé era considerato un requisito di base per temprare la
forza del carattere necessaria alle matrone per sostenere nell’istituto del
matrimonio la cultura dell’integrità e l’educazione dei figli. Presso i Romani,
verginità e fedeltà, richieste anche agli uomini pubblici, erano un obbligo per
le donne delle classi elevate, tanto che “castità”, ossia l’insieme dei doveri
legati all’appartenenza alla casta dell’aristocrazia culturale, è divenuto
sinonimo di astensione assoluta da attività sessuali e interessi erotici.
In epoca
cristiana, la castità viene estesa alle donne e agli uomini di tutte le
condizioni, in quanto non più considerata un semplice esercizio di volontà per
acquisire signoria di sé, ma osservanza di un precetto che compie la volontà di
Dio: tutto ciò che non è rapporto procreativo fra coniugi, che si assumono la
responsabilità reciproca davanti al Creatore, entra nella dimensione del
peccato, e lo stimolare il piacere per soddisfarlo attraverso la fornicazione
costituisce un modo per alimentare il vizio capitale della lussuria. Per i
cristiani, ma anche per gli ebrei, la prostituzione costituisce un’attività
abominevole, perché comporta il lucrare offendendo il Signore, ovvero
guadagnare col peccato. Il corpo, come insegna Gesù Cristo, è tempio dello
Spirito in continuità col corpo di Cristo stesso e, per questo, San Paolo
ammonisce: si può mai fare delle membra di Cristo le membra di una prostituta?
Nessuna
delle studentesse conosceva questa concezione, anche perché l’ora facoltativa
di religione nelle scuole è poco seguita e spesso ridotta a fornire nozioni
storico-critiche sugli aspetti sociali del culto e non focalizzata
culturalmente sui contenuti spirituali, filosofici ed esistenziali. Ma ciò che
più ci ha colpito è che nessuna di loro si dichiarava atea o aveva una
concezione filosofica, ideologica, politica o religiosa di qualsivoglia tipo.
Deve far
riflettere anche il modo in cui hanno risposto a una domanda su come compiono
le proprie scelte morali: in sostanza, ricercano informazioni in rete e consultano
amici, seguendo i criteri con i quali, in genere, si decide l’acquisto di un
telefonino o di un nuovo elettrodomestico. [BM&L-Italia news, venerdì 9
ottobre 2020].
Notule
BM&L-10
ottobre 2020